Di e con Paola Raho e Valentina Volpatto
Regia di Paola Raho
Video: Michele Guaraldo
Foto di Scena: Stefano Roggero
Produzione di O.P.S. Officina Per la Scena
Corpi allo specchio, corpi di donne, corpi diversi, che possono andare all’unisono, ma anche prendere direzioni diverse e fare scelte diverse, corpi che parlano, che urlano, che ridono, che piangono, corpi femminili con cicatrici differenti e ferite comuni, corpi che cadono, si rialzano.
Siamo partiti dall’immagine di donna, l’immagine dettata dalla nostra società, dai cartelloni pubblicitari e dalle nostre nonne, l’immagine riflessa in specchi deformati e deformanti.
Siamo entrati nella galleria degli specchi e dentro questo luna park abbiamo visto imbonitori urlanti che dettano legge, giostre da capogiro, ogni sorta di distrazione e di intrattenimento, un mondo in cui l’immagine assume un importanza tale da trasformarsi in sostanza, abbiamo visto donne farsi violenza pur di rispettare l’immagine richiesta, abbiamo visto donne guardarsi con disprezzo allo specchio perché non più giovani, non più oggetti di desiderio… Noi abbiamo provato a raccogliere questi corpi.
Due donne, due attrici, due storie differenti, che per caso si trovano agli opposti, una che non vuole appartenere a questa società, una che pensa di non potere. Si incontrano, si scontrano, si sostengono, si aiutano ad accettarsi. In scena ci sono due donne con due corpi molto diversi tra loro, con due necessità, due modi di amare e di cercare l’amore, due mondi diversi… i due lati di una stessa medaglia.
NOTE DI REGIA
L’indagine sulla donna ideale è iniziata qualche anno fa, interrogandoci sull’ immagine e sul ruolo che potrebbe e dovrebbe avere in questa società. Abbiamo chiesto a persone molto diverse che cosa intendevano per “donna ideale”.
Abbiamo raccolto interviste video, storie, immagini, articoli di giornale e testi da cui abbiamo tratto spunto.
Uno spettacolo sull’ ideale di donna in questa società doveva essere creato e realizzato completamente da donne e così ci siamo trovate con due donne in scena, una donna alla regia e la drammaturgia creata a 4 mani.
Dopo la raccolta di materiale abbiamo inserito le nostre storie, il nostro sentire e ci siamo rese conto che la spinta principale era data dal sentirci parte integrante e complice di una società che richiede l’impossibile.
I contrasti che abbiamo trovato li abbiamo resi parte del gioco – la madre di famiglia che si scontra con l’immagine della mangia uomini ,la brava ragazza e la cattiva ragazza – queste immagini cercano di convivere e sopravvivere nella stessa persona portandola verso una schizofrenia nella tensione costante verso l’accettazione.
Il corpo che si DEVE avere è un corpo da eterna ragazza, giovane, bella, snella e sexy.
Abbiamo lavorato a fondo sul conflitto che crea questo ideale in una donna normale, magari anche con qualche chilo di troppo, magari anche dopo aver affrontato una gravidanza.
Abbiamo cercato di rimanere dentro ai panni di donne normali per portare alla luce tutti questi piccoli conflitti che nascono nel quotidiano, davanti allo specchio, davanti ad un giornale o guardando quello che non riescono a fare altre donne.
Foto di Stefano Roggero